Pinterest è stato definito da molti il social media della gentilezza: effettivamente l’approccio al media stesso da parte degli utilizzatori è completamente diverso da quello che avviene su altri mezzi, addirittura spesso il contrario.
Facebook, Twitter e Instagram soffrono della sindrome del commento e del fenomeno degli haters, dalla politica al bodyshaming, e godono del vantaggio di numeri dal punto di vista degli utenti attivi che Pinterest non può vantare: a dimostrarlo i dati della ricerca Hootsuite – We are social 2019.
Sulla base dei dati della ricerca, che stima in 35 milioni gli utenti italiani attivi sui social network (pari al 59% della popolazione), Pinterest si posiziona nella parte della bassa della classifica, una parte bassa che significa però un pubblico di circa 8 milioni di utenti.
Se analizziamo un altro dato, quello dei comparti maggiormente interessati alle attività di e-commerce, troviamo numeri interessanti (l’e-commerce risulta crescere in totale del 13% rispetto al 2018), relativi alla tipologia di acquisto dei prodotti.
Già questi primi dati potrebbero indurci a riflettere sull’opportunità di utilizzare Pinterest per sviluppare una strategia di business multicanale: la piattaforma, secondo le analisi di eMarket, risulta la seconda alle spalle di Facebook in termini di influenza sulle decisioni d’acquisto del pubblico: chi utilizza Pinterest cerca ispirazione, e fa spesso seguire l’acquisto. Due terzi degli utenti affermano di aver scoperto nuovi brand e prodotti sul social, e di utilizzare i pin salvati per pianificare il proprio shopping; la metà dei pinner afferma di aver acquistato prodotti dopo averne visto i post sponsorizzati.
Pinterest per il business
Per utilizzare il social media come strumento di business – e vista la tipologia è prevalentemente un media BtC – la piattaforma mette a disposizione una guida molto semplice per la creazione di un account aziendale (potete trovare qui le informazioni necessarie) relative anche all’inserimento del pulsante “Salva” sulle pagine del sito aziendale. Pinterest non manca di offrire anche una semplice guida alle best practice creative per ottimizzare la presenza aziendale sulla piattaforma, guida che potete trovare qui.
La gestione del profilo è semplice, e il sistema provvede a fornire un tag html per la verifica del sito aziendale in modo da poter accedere alle analisi della piattaforma, che fornisce i dati relativi non solo alle performance del profilo, ma soprattutto relativamente al pubblico che ha visualizzato i pin. Questo consente di elaborare strategie basate anche sulle inferenze semantiche del contenuto delle bacheche.
Idee originali e frequenza di pubblicazione
Pinterest non ama le immagini di repertorio: non pensate di riempire le bacheche con Pin tratti da archivi fotografici on line, gratuiti o a pagamento, gli stessi che magari potete utilizzare per un blog (e qui ne trovate alcuni gratuiti che potete utilizzare). Creare Pin con i quali far interagire i pinner richiede investimenti, tempo e focalizzazione sugli obiettivi.
Mettere in mostra il proprio prodotto o il proprio brand esige una riflessione creativa a livello visuale: Pinterest – esaminando i rendimenti dei Pin sponsorizzati – ha rilevato, ad esempio, che il rendimento delle immagini di lifestyle supera quello delle immagini di prodotto, con un click-through più alto del 30%.
La piattaforma è ricca di suggerimenti: in queste pagine potete trovare tutte le indicazioni per la realizzazione di Pin e Bacheche: l’azienda suggerisce di postare con continuità, per mantenere un contatto costante con un pubblico che cerca spunti. Relativamente alla frequenza, qui abbiamo due esempi di come viene utilizzato il media da parte di due aziende per le quali Pinterest rappresenta un nodo importante della comunicazione, OVS e H&M.
Mettersi negli occhi (e nei desideri) del pubblico in 5 passi
Per riassumere, un piccolissimo elenco di cosa tener presente nell’approcciare Pinterest dal punto di vista del business e della brand awarness, un social che sembra indirizzato sempre di più a trasformarsi in un market place nel quale dialogare con gli utenti all’insegna del sorriso e della gentilezza, con qualche slide di esempio relative ad una case-histories di cui mi sto occupando.
- Analizzare i dati della piattaforma su pubblico e settori di interesse;
- Esplorare le inferenze semantiche.
- Creare bacheche tematiche;
- Interagire con i pinner;
- Essere costanti e propositivi.